Alena detta Nebula
Alena, chiamata da tutti "Nebula", è stata un'abile paladina al servizio del Principe
Edoardo dei Castamanti fino alla sua morte avvenuta a
Roccamagna lo Sferzato del 1262. Allieva di Ser
Roberto figlio di Rinaldo, da lui ha ricevuto in eredità la spada "Redenzione" con cui ha combattuto le sue ultime battaglie. Insieme al suo maestro e a
Flora Diletta dei Rosaspina, ha fatto parte della Resistenza contro gli
Stregoni Avvizziti, culminata con la
Notte dei Lunghi Coltelli.
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Alena detta "Nebula" |
Valleterna
Eredi
Paladini
Alena era una plebea.
Dicono di lei
"Hai pagato con la vita la mia presunzione di poterti insegnare a sopravvivere nelle Terre Spezzate, colpa che non potrò mai espiare. Luce troppo pura per il mondo mortale, richiamata al fianco di Sidereo, il tuo nome sempiterno nella memoria di Valleterna." [1]
“Ancora ricordo il tuo arrivo tra noi: sembravi così spaesata e delicata... ma invece ti sei subito dimostrata coraggiosa e caparbia! Mi hai salvata più e più volte e non smetterò mai di esserti grata per questo, hai messo a repentaglio la tua vita per me e io non ho potuto far nulla per te!
Mi mancherai amica mia! La tua scomparsa mi ha lasciato un grande dolore, un grande vuoto nel cuore. Tu, giovane paladina, sempre in prima fila, verrai ricordata a lungo perchè io parlerò di te, è una promessa... Non ho potuto salvare la tua vita, salverò il tuo ricordo! Che i Quattro ti abbiano in gloria!” [2]
"Nebula. Molti troveranno strane queste mie parole, in fondo un venale che ha a cuore una valniana è cosa insolita... Ho sempre cercato di tenerti al sicuro, ho sempre cercato di fare il meglio per te, anche quando i miei ordini chiedevano il contrario. Ma eravamo due orgogliosi, e abbiamo lasciato che gli screzi di principato influenzassero il nostro rapporto, e al fine terminarlo prima del tempo. Perchè i quattro hanno preso te e non me? Io, un marinaio di sentina che ne ha di peccati sulle spalle, mentre tu pura e solare come il mattino. Avrei voluto dirti tante cose alla fine di questa stupida guerra, una sopra di tutte. E ora... avrò per sempre un lucchetto al cuore con sopra scritto il tuo nome. Addio... tuo." [3]
"
Mai ho avuto paziente più frequente e che mi desse più soddisfazioni. A costo di disobbedire alla nobiltà, ho sempre provveduto a trattare le sue ferite al meglio delle possibilità ogni volta che potevo, e mai me ne sono pentito. Dovrei avere più pazienti come lei."
[4]
"
Per quanto sia sicuro di non esserle mai andato a genio ho sempre visto in Nebula, come le piaceva farsi chiamare, il ritratto del candore e della dedizione per i Quattro. Fedele e Virtuosa fino all'ultimo istante sono certo che a questa giovane paladina, che più di altri ha saputo mantenere la sua innocenza, sia riservato uno dei posti più vicini al Perfettissimo".
[5]
"Candida e virtuosa certo, ma anche cocciuta e avventata: il suo gettarsi a capofitto nella mischia ha fatto fallire più di una missione".
[6]
"
Non so quante volte avrei voluto romperle la testa e farle capire che non doveva essere così avventata ed ingenua, ma con quei suoi occhi dolci da cucciolo ferito ha sempre fatto sbocciare in me l'istinto materno ed un sorriso... resterai sempre tra gli amici scomparsi più cari".
[7]
- ^ Epitaffio scritto da Ser Roberto figlio di Rinaldo.
- ^ Epitaffio scritto da Dama Flora Diletta Rosaspina detta Fenice.
- ^ Epitaffio scritto da Orione da Candia.
- ^ Riferisce Mastro Set figlio di Saul, cerusico.
- ^ Epitaffio scritto dal Vescovo Bramante Sestesi.
- ^ Frequente lagnanza di Aldrico da Bosco Alto, artefice, suo concortigiano.
- ^ La ricorda Raina del Meriggio.